Monopoli Padova. Una città giocata e dis-orientata da lobbies e fazioni

L’ex Sindaco Ivo Rossi propone una riflessione che affronti in profondità le tensioni e contraddizioni dell’Area metropolitana patavina ricomponendole in una visione ed in una progettualità che siano liberate dalla miopia degli interessi lobbistici e dell’improvvisazione politica.

Debbo confessare che negli ultimi mesi c’è stato da parte mia un insistito ed amichevole pressing per far uscire Ivo Rossi dal ‘riserbo’, atteggiamento adottato dall’ex Sindaco di Padova  sia per metabolizzare l’amarezza ed  il significato della vicenda politica che lo ha visto uscire di scena  dall’Amministrazione comunale padovana, sia per osservare con rigore e distacco l’azione e le dinamiche innescate dai diversi protagonisti che si sono affermati al Governo di una Città diventata teatro di dispute caratterizzate da un alto tasso di faziosità (all’interno e tra gli schieramenti) che  inevitabilmente ha progressivamente affievolito fino ad annullare la progettualità necessaria per affrontare la molteplicità e complessità di nodi e tensioni irrisolte di un’area territoriale con evidenti connessioni ed implicanze metropolitane.

In questi anni egli  non ha fatto mancare i suoi commenti ed annotazioni a margine delle discussioni accesesi sulle questioni più rilevanti, dalla querelle sul nuovo Ospedale al Tram, dalla mobilità dentro la città alla viabilità esterna.

Ma si è trattato di contributi di orientamento alla governance locale, dettati dalla volontà di  mettere a disposizione della comunità locale gli elementi di conoscenza ed esperienza maturati sul campo.

Gli ultimi episodi che hanno acceso il dibattito politico e vivacizzato la cronaca cittadina, sono però diventati una sorta di innesco per prese di posizione più vigorose ed impegnative, in quanto non connotate da suggerimenti e rilievi, bensì dalla rimessa in discussione dell’intera agenda politica che – per il rilevo delle questioni emergenti – va oltre la dimensione locale.

In particolare nell’articolo che pubblichiamo ‘Ospedale e tram e la natura antropologica dei conflitti’, il sottotesto dell’analisi rigorosa dei fatti, in cui entrano in gioco le forze dell’innovazione e della conservazione, ci apre degli spiragli su una realtà socioeconomica in cui la fragilità ed indeterminatezza strategica degli attori politici, apre il varco all’incursione di una molteplicità di soggetti che ci ricordano i protagonisti e le trame di “Effetto domino“, il romanzo del padovano avvocato e scrittore Romolo Bugaro (2019-Edizioni Marsilio).

Se si osservano i ‘cambi di scena e dei firmatari’ dei due Protocolli per la realizzazione del Nuovo Ospedale padovano, avendo presente che afferiscono a radicali svolte nella scelta della collocazione urbanistica, non è difficile immaginare lo stuolo di affaristi, faccendieri, finanzieri, immobiliaristi, lobbisti delle professioni ed interessi sanitari implicati, che ha surrogato e soppiantato la funzione programmatoria degli Enti locali e delle Forze politiche.

Foto di rito dopo la firma l’accordo per il nuovo Polo della Salute firmato nel 2013

Alla luce di tale considerazione suggeriamo di leggere il testo di Ivo Rossi come un contributo a cogliere questo tempo in cui ha assunto un nuovo significato il concetto di ripartenza, per ripensare la funzione della Politica intesa come competenza ed integrità di Rappresentanti in grado di interpretare gli interessi generali della Comunità e non subalterni portavoce di lobbies e fazioni.

Vi segnaliamo e vi suggeriamo dunque la lettura dell’articolo ‘Ospedale e tram e la natura antropologica dei conflitti’ di Ivo Ross

Sulla questione ospedale nuovo di Padova lo stesso Ivo Rossi ha pubblicato “Dell’Ospedale “nuovo” dal ‘400 al 2020“.

Dino Bertocco