Rubano: un’Amministrazione comunale al capolinea (del Tram)

di Dino Bertocco

Ora la ripartenza con il Civismo e la Competenza: A colloquio con la candidata-Sindaco Francesca Dall’Aglio

Francesca Dall’Aglio ha deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo rappresentato dalla montagna dei dossier accumulatisi nella malaccorta gestione del Comune di Rubano. E’ davvero una decisione coraggiosa quella annunciata dalla candidata-Sindaco, con la quale ho avuto un lungo colloquio dal quale ho ricavato la convinzione che si tratti di un atto di generosità verso la propria comunità. Esso è maturato non solo dall’osservazione della stagnazione socio-economica nella realtà locale, bensì dalla constatazione del decadimento nell’Amministrativa retta dalla Giunta di Sabrina Doni, caratterizzata oltretutto da una metodologia operativa giudicata ‘inappropriata’, in ragione di una dimostrazione di presunzione e pressapochismo.

Ripeto: quella della candidata è una scelta davvero impegnativa: i dati ed i fatti illustratimi e che ho avuto modo di esaminare nel dettaglio, configurano una notevole quantità di questioni aperte che richiederanno una fortissima determinazione politica, certo, ma soprattutto una dose massiccia di competenze professionali raffinate, integrate da una visione strategica del futuro per un paese che risulta letteralmente ‘schiacciato’ dalle conseguenze di provvedimenti decisi al di fuori del suo perimetro territoriale e che su di esso avranno un impatto traumatico, con cui l’attuale amministrazione non ha voluto (od avuto la capacità di) fare i conti tempestivamente con consapevolezza e responsabilità.

E, per certi versi, si può anche comprendere: Rubano come la grande maggioranza dei Comuni dell’Area metropolitana padovana, è coinvolto in un processo di sviluppo infrastrutturale (si pensi in particolare alla nuova Linea del Tram Vigonza-Rubano Sir2, alla TAV ed alla stessa discutibile decisione di collocare il Nuovo Complesso ospedaliero a Padova Est) senza che sia esistito un baricentro politico-istituzionale di riflessione e confronto con la funzione monitorare tutti i fattori influenzanti e le conseguenze impattanti su un’area più vasta dei singoli perimetri amministrativi e pertanto necessitata di una regia e di un coordinamento unitari per tutte le Opere in questione.

A margine di tale considerazione va inoltre osservato che l’attuale Sindaco di Rubano ricopre anche la carica di Segretario provinciale del Pd e non ci risulta che si sia reso protagonista di una qualsiasi iniziativa per una discussione ed una valutazione condivise delle trasformazioni urbanistiche in corso.
Ebbene, proprio in un contesto siffatto la candidatura di Francesca Dall’Aglio costituisce una novità positiva e confortante.

Per questa ragione è diventato davvero interessante sentirla ed andare a ‘vedere le motivazioni e le carte’ con cui ha presentato il suo ritorno in scena da protagonista, tenuto conto che il suo non è un esordio: nel nostro lungo colloquio Francesca ha ricordato la sua esperienza da Assessore nel periodo 2009/2019 e sottolineato che nell’ultima consiliatura 20019/2024, si è fatta carico di ‘denunciare con garbo’ in sede di Consiglio comunale, le ‘cose pesanti e discutibili nella sostanza e nel metodo’ decise dalla Giunta, incontrando però solo un muro di arroganza e ostilità pregiudiziale.

Ascoltandone la sequenza di rilievi critici con cui soprattutto negli ultimi anni lei ha cercato di suggerire un cambio di passo, ho potuto constatare che il suo atteggiamento era espressione non solo della Consigliera che ha esercitato il legittimo ruolo di controllo sull’operato della Giunta, ma anche della professionista abituata nella sua attività quotidiana di Consulente ad indicare e sostenere negli studi di progettazione le normative sui prodotti ed il rispetto dei protocolli.

Insomma con questo intendo evidenziare il fatto che a Rubano si sta formando uno schieramento sorretto dalla volontà di riportare in Comune il senso e la pratica dell’interesse pubblico generale e farlo prevalere sulla somma degli interessi parziali che in alcuni casi si sono stati ‘attenzionati’ con procedure amministrative irrituali, con costi e rischi causati dalla sottovalutazione dei vincoli normativi che gravano sugli atti pubblici.

Le linee programmatiche

E le linee programmatiche illustratemi rappresentano la conferma di un impegno, quasi ossessivo, di rinnovare la governance locale nel segno di un civismo focalizzato su questioni e temi che hanno i caratteri dell’urgenza, della concretezza, dell’assunzione di responsabilità, non certo della scorciatoia politico-ideologica di svoltare a destra od a sinistra nella gestione del Bene Comune.
Vediamole in estrema sintesi.

  1. In primis l’inderogabile  potenziamento di una macchina amministrativa priva di sufficienti risorse operative e professionali per fronteggiare, con il concorso dei dipendenti,  la crescente quantità e complessità delle funzioni pubbliche, delle domande sociali emergenti da parte dei cittadini e dei progetti da mettere  in cantiere. Basti pensare alla ‘frustrazione’ di un Ente che non è stato in grado di realizzare alcuna iniziativa significativa con il Pnrr.
  2. La messa a punto dell’ ‘atterraggio’ in territorio Comunale del Tram, un’opera che richiede l’attivazione di una collaborazione sistematica con gli Uffici competenti del Comune di Padova, e che allo stato attuale non è all’altezza che problematiche crescenti che sta provocando. Correlato a tale fondamentale ‘rottura’ della configurazione della mobilità è naturalmente il ripensamento del sistema delle connessioni urbanistiche, in particolare con i Comuni come Selvazzano che presentano una contiguità densa di implicazioni e di condivisione delle scelte amministrative.
  1. Focalizzazione dell’impatto socioambientale della TAV a Villaguattera: anche in questo caso pesano i ritardi nell’approntare le misure di intervento, in particolare per quei cittadini, abitanti nella zona attigua che saranno letteralmente ‘spiazzati’ dalla linea ferroviaria che comporterà l’abbattimento delle loro abitazioni.
Trivellazioni in corso nell’area adiacente la linea della TAV
  1. Una inedita Progettualità di supporto alle molteplici forme di fragilità che sono progressivamente emerse nella comunità locale senza trovare una tempestiva risposta.
    Ed in essa rientra l’iniziativa per la costruzione di un Centro Polivalente rivolto ai giovani e non solo, ispirato ai modelli nordeuropei, inteso come luogo per le attività culturali, sviluppo della creatività e della socializzazione.
  2. Adozione di un Piano di interventi su Sicurezza e degrado, anche per prefigurare le misure di controllo e prevenzione che si renderanno necessarie in conseguenza del mutamento dei flussi di mobilità determinati dal Tram. Si tratta di prendere atto del mutamento sociale in corso anche nella realtà locale.
  3. La visione del futuro economico per fronteggiare i rischi di declino delle attività produttive e commerciali, di cui si sono già avvertiti i segnali, che però non sono finora diventati l’oggetto di una riflessione pubblica sulle scelte e sulle misure che l’Amministrazione comunale può e deve decidere.

L’innovazione politico-culturale

Ma accanto a tutti questi che potremmo considerare dei buoni, anzi ottimi propositi, la vera innovazione sulla quale la candidata-Sindaco ha insistito nel nostro colloquio ed attirato la nostra attenzione è quella riguardante la fisionomia politico-culturale dell’alleanza con cui si propone di ‘sparigliare’ gli stantii equilibri di un assetto gestionale che si perpetua da decenni ed ha condotto la realtà comunale ad un immobilismo che si accompagna alla conservazione ed all’impreparazione di fronte alle molteplicità delle sfide incombenti.
E quali sembianze assume l’inedito schieramento in formazione? Quelle della ‘trasversalità virtuosa’, ovvero di una squadra formata dalle personalità più generose e competenti, ma soprattutto consapevoli:

  1. a) che questo è tempo di superamento delle appartenenze partitiche tradizionali che annebbiano la capacità di leggere la natura profonda dei problemi e delle difficoltà a trovare soluzioni appropriate.
  2. Che una Comunità ricca di storia e di avanzamenti socioeconomici come Rubano merita sicuramente un Progetto politico-amministrativo di rinnovamento nel segno del superamento dei limiti e delle contraddizioni sedimentatisi,  ma non la regressione nella faziosità di formule e schieramenti  che sterilizzano  anche i propositi  più sinceri.

Tutto ciò, a ben vedere, non significa l’annichilimento delle identità con cui i partecipanti all’iniziativa a sostegno della candidatura di Francesca Dall’Aglio sono chiamati a dare il loro contributo, tutt’altro: ad essi è chiesto di contemperare le loro convinzioni e le loro opinioni con la dura realtà di un’Amministrazione e di una Giunta comunale arrivate al capolinea del mandato con un accumulo di ritardi, insufficienze ed incongruenze che sollecitano l’entrata in campo di nuovi attori animati dal desiderio di alzare l’asticella della qualità gestionale, dell’abnegazione ad operare per migliorare sia i contenuti programmatici che la capacità di implementarli attraverso la valorizzazione delle competenze specialistiche, la trasparenza dei processi decisionali, il contributo di conoscenza e derivante dal coinvolgimento dei cittadini.

Ecco quindi il passaggio decisivo per il riconoscimento della bontà ed il successo di una candidatura sorprendente ed incisiva: sottoporla al vaglio di una vasta ed approfondita discussione pubblica in tutti i luoghi di aggregazione della Comunità locale alla quale prospettare un nuovo percorso e l’impegno più avvincenti: pratica costante dell’ascolto e del coinvolgimento dei cittadini, valorizzazione delle competenze specialistiche necessarie nella progettazione e nel controllo di gestione, processi decisionali trasparenti, archiviazione dell’atteggiamento subalterno nei confronti degli interessi lobbistici, protagonismo nel dibattito sul futuro e sulle scelte dell’area metropolitana padovana.
Un augurio di buon lavoro a Francesca ed alla sua squadra!

Documentazione elettorale

Il comunicato stampa

Era da tempo nell’aria che nella maggioranza uscente di Rubano ci fossero dei problemi, dovuti a scelte non condivise, che avevano portato il consigliere Francesca Dall’Aglio, 50 anni, imprenditrice e già assessore per due mandati dal 2009, a votare in maniera indipendente e libera in merito ad importanti decisioni, facendo sentire le motivazioni del suo dissenso in Consiglio Comunale.
Un distacco difficile e doloroso, che si è consumato nel tempo, ma necessario per rispettare fino in fondo il proprio coerente impegno nelle istituzioni locali, al servizio dei cittadini, di fronte a scelte di dubbio interesse pubblico. Essendo venute meno le condizioni per poter portare il proprio contributo in una maggioranza “arroccata” ed indisponibile al dialogo, il consigliere Dall’Aglio ha realizzato nei fatti che si è esaurita la decennale esperienza dell’attuale gruppo di maggioranza che, proprio grazie al rispetto delle diverse sensibilità presenti, in passato è stata in grado di amministrare bene il territorio.
Sono stati proprio tanti cittadini ad incoraggiare l’iniziativa di costruire una proposta innovativa per il territorio, dichiara Francesca Dall’Aglio, che da decenni non vede alternative valide all’attuale maggioranza, caso unico in provincia. Si è creato spontaneamente un nucleo di persone, con diverse storie politiche e personali, che vedono finalmente la possibilità di rivoluzionare l’approccio politico ed amministrativo del Comune di Rubano, persone libere e liberali decise a superare l’impasse determinata da un forzato bipolarismo che porta a dividere il mondo tra destra e sinistra, tra amici e nemici. Unire le forze per avere il coraggio di cogliere l’opportunità per un cambio di passo in un contesto sia poco dinamico che poco aperto al confronto, tanto da creare una rassegnazione diffusa.
Questo approccio sta registrando attenzione da parte di molte forze politiche moderate, progressiste e liberali che sono interessate a sostenere il progetto proprio perché aperto, ampio, civico e trasversale. Insomma, un progetto che sta crescendo, perché basato su idee in grado di sviluppare scelte che si costruiscano dal basso, con i cittadini al centro, perché a Rubano serve una visione ed una programmazione condivisa, strategica e trasparente.
Per questo Francesca Dall’Aglio ha deciso di mettersi in gioco in prima persona, candidandosi a Sindaco di questa città, mettendo a disposizione la sua passione per la politica e la sua esperienza amministrativa per costruire insieme, con coraggio e determinazione, il futuro di Rubano.


Bozza di Manifesto politico

FUORI DAGLI SCHEMI – RUBANO Città del Futuro

Con grande convinzione ed entusiasmo si è creato un nucleo di persone, con diverse storie politiche e personali, che vedono finalmente la possibilità di rivoluzionare l’approccio politico ed amministrativo del Comune di Rubano, un territorio che in questi anni è cambiato profondamente e che quindi richiede, ormai inderogabilmente, di modificare l’approccio al governo della cosa pubblica.

Il notevole aumento della popolazione che stiamo registrando da anni e che ha modificato anche il tessuto sociale, richiede un ripensamento ed una riprogrammazione a medio e lungo termine dei servizi di base che il territorio è in grado di erogare a cominciare dall’istruzione passando per i servizi sociali, lo sport, la cultura, le politiche per la terza età etc. in modo che i cittadini di ieri, di oggi e di domani trovino risposte alle loro esigenze e possano vivere in un territorio accogliente ed efficiente.

L’impatto sul nostro territorio di grandi infrastrutture che da qui ai prossimi anni incideranno profondamente sul tessuto socio-economico e strategico del nostro territorio, pongono delle grandi sfide che dobbiamo affrontare con coraggio, impegno e determinazione per poter essere capaci di coglierne le grandi potenzialità e allo stesso tempo gestire e governare le criticità che innegabilmente dovranno affrontare i cittadini, ma anche le istituzioni locali. Grandi saranno i cambiamenti nella vita delle persone e delle realtà economiche che la realizzazione del SIR2 e della TAV comporteranno ed è necessario che la prossima Amministrazione di Rubano si faccia parte diligente per accompagnare i processi in modo che i cittadini possano contare sul fattivo supporto nell’affrontare questi cambiamenti epocali che, se ben gestiti, potranno far prevalere i benefici sui disagi sia in ambito pubblico che privato.

Il governo della trasformazione urbanistica è un’altra istanza urgente da affrontare in maniera sistematica e la necessaria visione prospettica. Il territorio da un lato sta vedendo il completamento di lottizzazioni pensate e progettate molti anni fa che ora stanno facendo vedere i loro effetti dopo anni di stasi, dall’altro incombono le recenti scelte che hanno aperto ulteriori spazi che, se non armonizzati con l’esistente, rischiano di gravare sulle storiche carenze e/o inadeguatezze di sottoservizi e standard che sono essenziali per mantenere alto il livello di vivibilità dei nostri centri urbani, specie dei quartieri storici. A questi effetti determinati da scelte delle passate amministrazioni si somma l’ulteriore aggravio dovuto alle leggi sovraordinate (in primis il cosiddetto “Piano casa” divenuto oramai strutturale) che aumentano in maniera incontrollabile la potenzialità edificatoria. Per questo serve impegnare tempo e risorse per costruire solide e sensate modifiche agli strumenti di pianificazione che consentano, almeno in parte, di mitigare i possibili effetti dell’aumento dei carichi urbanistici. Per dirlo in parole semplici: ognuno di noi ha visto trasformare la casetta unifamiliare con ampio giardino in un condominio con molte più unità immobiliari il che impatta sulla necessità di condotte di approvvigionamento idrico, di smaltimento delle acque bianche e nere, di parcheggi pubblici, di marciapiedi, di aree verdi pubbliche, di isole ecologiche etc. che spesso non sono in grado di tenere il passo con la trasformazione in corso.

Discorso a parte, ma connesso al precedente è rappresentato dal presente e dal futuro della ns. zona industriale che vede una progressiva desertificazione e quindi è indispensabile ed urgente un ripensamento per poter favorire ed incoraggiare uno sviluppo armonico del tessuto imprenditoriale in linea con le esigenze dei tempi.

In tema di partecipazione da parte dei cittadini negli ultimi anni per varie ragioni si è assistito ad un progressivo distacco. Bisogna impegnarsi per costruire un nuovo e più fecondo rapporto con la cittadinanza che deve trovare nell’Amministrazione e negli Uffici Comunali degli interlocutori attenti e pronti ad ascoltare le richieste, i bisogni e le istanze ed in grado di accogliere gli stimoli che anche le critiche e/o le segnalazioni dei cittadini oltre che naturalmente essere di supporto e di risoluzione per i piccoli e grandi problemi che ogni giorno siamo chiamati ad affrontare. Per fare questo va quindi attuato un concetto semplice, ma fondamentale: costruire un Comune al servizio dei cittadini e non, al contrario, dare la sensazione che siano i cittadini a doversi adattare alle esigenze del comune. Per questo proporremo l’istituzione di assessorati ed organismi consultivi dedicati all’ascolto delle istanze dei cittadini e a raccogliere le segnalazioni e le richieste delle nostre frazioni delle quali se da un lato va preservata l’identità, dall’altro non devono diventare la rappresentazione di ingiustificate differenze di attenzione e cura.

La sicurezza è un altro tema estremamente rilevante e che è talmente ampio da richiedere un approccio a 360gradi. Si tratta infatti di un termine che comprende ambiti diversi, ciascuno dei quali molto complesso: dalla sicurezza in senso stretto che riguarda l’ordine pubblico ed il presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine per limitare al massimo la criminalità e la microcriminalità, alla sicurezza idraulica che è una priorità per la conformazione del ns. territorio e che non si può limitare a interventi circoscritti effettuati solo in presenza di finanziamenti statali e/o regionali. Ma anche sicurezza sociale, ambientale, sanitaria, etc

Per poter affrontare queste ed altre sfide altrettanto complesse serve superare la trappola della contrapposizione ideologica che ormai è diventata dominante a tutti i livelli. Abbiamo permesso che tutto fosse ridotto a “tifoserie” e partigianerie che mostrano ogni giorno dei limiti che di fatto ostacolano un reale progresso e frenano la riforma del nostro Paese, anche a livello locale le divisioni impediscono quell’apertura mentale necessaria per riuscire a considerare le idee e le proposte, da qualunque “parte” arrivino, in termini di valore per il territorio. Se ci sono idee valide che possono creare effetti positivi vanno considerate, analizzate, accolte ed attuate.

Quindi persone libere e liberali decise a superare l’impasse determinata da un forzato bipolarismo che porta a dividere il mondo tra destra e sinistra, tra amici e nemici supportate da forze politiche che condividono il progetto e soprattutto l’approccio non ideologico senza imporre dall’alto ricette che mal si conciliano con le reali esigenze di un territorio. Unire le forze per avere il coraggio e cogliere l’opportunità per un cambio di passo in un contesto poco dinamico e poco aperto al confronto tanto da creare una rassegnazione diffusa che al più può portare all’illusione di garantire lo status quo impedendo di fatto di ambire ad affrontare il presente ed il futuro con risposte in linea con i tempi.

Queste sono le motivazioni per le quali già molte persone, e speriamo sempre più persone, stanno provando a mettere a disposizione tempo, energie, idee ed entusiasmo per proporsi a guidare una “Nuova Era” per Rubano nella quale, al centro dei pensieri e delle azioni di chi sarà chiamato ad amministrare il territorio torni il bene più alto di tutti, cioè il Bene Comune.