Il federalismo, di Giovanni Crema

Da Redazione

Il messaggio di Giovanni Crema: lavorare con rinnovata passione per ristabilire il rapporto fiduciario tra cittadini ed istituzioni.

“La riforma in senso territoriale della seconda Camera è fondamentale per il riassetto complessivo di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno. Non basta, infatti, aver proceduto ad un trasferimento di competenze legislative con la riforma del Titolo V, e all’avvio, piuttosto contraddittorio, del federalismo fiscale. La scelta di tipo autenticamente federalista necessita di costituzionalizzare le forme di cooperazione con una seconda Camera regionale. Un organo di cooperazione inserito nel cuore delle istituzioni statali consente infatti di sdrammatizzare i conflitti tra enti e di consentire che le decisioni in materie “miste” siano dibattute attraverso un procedimento strutturalmente “misto”.

Da Il federalismo, di Giovanni Crema pubblicato in Lagiustizia.it Quotidiano online dell’associazione socialista Liberale


Abstract

L’articolo discute l’importanza di una riforma che porti a una seconda Camera di carattere regionale in Italia, enfatizzando il bisogno di un autentico federalismo. Sottolinea la necessità di costituzionalizzare le forme di cooperazione fra i diversi livelli istituzionali per superare le dinamiche politico-partitiche, promuovere politiche regionali e sviluppare una classe dirigente locale. Si parla anche dell’autonomia finanziaria delle regioni e della ripartizione delle funzioni amministrative, proponendo un modello di bicameralismo regionale per meglio rappresentare gli interessi locali a livello nazionale. L’articolo conclude sostenendo che senza tale riforma si rischia un centralismo che limita l’autonomia locale e regionale.
Puoi leggere l’intero articolo qui: La Giustizia.

l’autore

Giovanni Crema è un politico italiano nato a Belluno il 3 ottobre 1947. Ha ricoperto la carica di Sindaco di Belluno dal 1986 al 1990 per il Partito Socialista Italiano e successivamente è stato eletto alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica per vari mandati, appartenendo a diverse formazioni politiche socialiste e socialdemocratiche nel corso della sua carriera. Crema ha anche ricoperto il ruolo di vicepresidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali​​.

Per approfondire

Il dibattito su federalismo, autonomia regionale e differenziata è un argomento ampiamente discusso nella politica italiana, con diverse proposte e visioni che emergono da vari politici e studiosi. Le questioni sollevate da Giovanni Crema trovano riscontro e continuità in numerose discussioni tra i politici italiani.

Uno degli aspetti centrali di questo dibattito è il processo di autonomia differenziata, come delineato dalla riforma costituzionale del 2001, che ha introdotto la possibilità per le regioni a statuto ordinario di richiedere maggiori margini di autonomia in materie concorrenti e in alcune materie di competenza esclusiva dello Stato. Tuttavia, l’attuazione di questa autonomia differenziata non è mai stata pienamente realizzata, principalmente a causa di ostacoli economici, politici e sociali​​.

Il disegno di legge sull’autonomia differenziata prevede specifiche procedure per l’approvazione delle intese tra Stato e regioni, inclusa la creazione di una Commissione paritetica Stato-Regione-Autonomie locali per formulare proposte relative al trasferimento di funzioni, beni e risorse finanziarie. Ciò mira a garantire un trasferimento equilibrato di competenze, nel rispetto dei principi di leale collaborazione e invarianza finanziaria, assicurando che ogni regione mantenga l’autonomia finanziaria necessaria per gestire le nuove competenze​​.

Critiche e preoccupazioni sono state sollevate riguardo alle potenziali disuguaglianze che l’autonomia differenziata potrebbe accentuare tra le regioni più ricche e quelle più povere. Gli effetti sociali negativi di un federalismo fiscale forte e dell’autonomia differenziata, come l’aumento delle disuguaglianze regionali, sono stati ampiamente contestati. Inoltre, è stata evidenziata la necessità di stabilire preventivamente i livelli essenziali delle prestazioni (L.e.p.) da garantire su tutto il territorio nazionale, per evitare che le regioni più ricche ricevano finanziamenti maggiori rispetto a quelle con minori risorse​​.

Queste discussioni sottolineano l’importanza di trovare un equilibrio tra il desiderio di maggiore autonomia regionale e la necessità di mantenere la coesione sociale e la solidarietà tra le diverse aree del paese. La sfida sta nel realizzare un sistema che promuova l’efficienza e la responsabilità locale senza compromettere l’equità e la solidarietà nazionale.

Federalismo in Italia” su Studio Cataldi offre una panoramica sulla costituzione di regioni bilingui, l’evoluzione dell’articolo 117 della Costituzione per risolvere il riparto di competenze tra Stato e Regioni, e l’introduzione di limiti alla potestà legislativa derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali​​.

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