A colloquio con Riccardo Mortandello

Di Dino Bertocco

Un confronto a tutto campo con Riccardo Mortandello, Sindaco di Montegrotto Terme, (Padova) sul governo di una Comunità locale che fa i conti con le mutate domande sociali dei cittadini e con la sfida progettuale dei Fondi Pnrr, sulla Governance regionale e l’europeizzazione integrale in corso (nella quale il Bacino Termale Euganeo di cui Montegrotto fa parte, è coinvolto direttamente), sul tortuoso cammino di un autentico Polo liberaldemocratica e riformista al quale i valori ispiratori e la testimonianza concreta di Riccardo Mortandello stanno dando un contributo esemplare.

Presentazione

E’ stato difficile riuscire a trovare uno spazio nell’agenda del giovane e dinamico Sindaco di Montegrotto Terme, immerso nel gorgo delle incombenze amministrative di una Comunità di 11.427 abitanti, il cui carattere distintivo è di costituire il motore di uno dei più importanti Distretti europei del termalismo, con un incoming di oltre tre milioni di presenze turistiche.

Non è pertanto casuale che la passione civile per la sua città sia rafforzata, arricchita dalla competenza specifica (Riccardo Mortandello è un Professionista alberghiero in aspettativa) e riconosciuta, tanto da meritargli l’elezione alla Presidenza di EhttaEuropean Historic Thermal Towns Association, l’Associazione a livello europeo di cui fanno parte le città storiche termali, il 6 dicembre u.s..

Per comprendere il carico gravoso di tale incarico, ma per lui entusiasmante, è opportuno ricordare che nel suo discorso di investitura a Budapest, egli ha chiarito che l’obiettivo della sua presidenza dell’associazione sarà “rafforzare le interazioni tra le città termali storiche per sviluppare percorsi esperienziali integrati, che possano fare delle nostre città termali un unico grande network». In questo senso Montegrotto Terme «ha già cominciato un lavoro di questo tipo, per sostenere un modello più verde e resiliente di città e regioni termali che guarda verso il cambiamento climatico in Europa. La rete delle città termali – ha sottolineato – è variegata e complessa per questo dobbiamo puntare a costruire una rete di contatti con obiettivi comuni tra le città termali storiche offrendo supporto a chi ne ha bisogno e condividendo conoscenze ed esperienze”.

A ben vedere, non si tratta per il Sindaco dell’assunzione di una carica ‘prestigiosa’, ornamentale, tutt’altro: essa – è ben chiaro nella visione di Riccardo Mortandello – costituisce una grande opportunità per l’intero bacino termale euganeo, un territorio in cui i gestori del termalismo sono i Privati, diversamente dalle altre città europee dove sono pubblici, che potranno essere coinvolti e partecipi nell’EHTTA, una scelta strategica che consentirà loro di potersi presentare alle Fiere come Soggetto unitario contraente, quindi con una forza contrattuale aumentata.

E’ per questa ragione che la Presidenza EHTTA è diventata parte integrante del suo lavoro amministrativo.

Riccardo Mortandello con il gruppo dirigente Ehtta a Budapest

D’altronde la centralità dell’impegno e dell’interesse per l’ottimizzazione della risorsa strategica ‘termalismo’ per il Comune di Montegrotto è confermata dal concorso ai Bandi per i Fondi del Pnrr con un Progetto per la realizzazione di un Progetto pilota di Teleriscaldamento, che interesserà alcuni edifici pubblici, con l’uso delle acque di risulta, finanziato con oltre quattro milioni di euro: progetto ideato con l’Università di Padova.

Un metodo di lavoro innovativo di networking

Ho fatto questa ‘digressione’ sull’avventura europea, perché essa testimonia un approccio ed uno stile vincente ed efficace nel lavoro di rappresentanza politico-amministrativa, mirato al raggiungimento degli obiettivi e dei risultati attraverso il networking, ovvero processi orizzontali di confronto, collaborazione, mediazione, focalizzati sulla qualità delle proposte, l’apertura alla partecipazione dei diversi soggetti portatori di interesse, e privilegiando una progettualità win win.

Così come per la Rete europea delle città termali, anche per i sedici Comuni del Bacino euganeo con il Progetto per il Teleriscaldamento, l’approccio adottato è stato di presentare una visione strategica portatrice di vantaggi ‘comuni’: sia di fronte alla necessità di andare oltre l’offerta di un prodotto turistico ‘maturo’ che nella sfida del cambiamento climatico che esige un cambio di paradigma nella gestione delle energie rinnovabili.

Ma conosciamo più da vicino Riccardo Mortandello

Debbo segnalare che l’intervista, in realtà, pur avendo io predisposto delle domande precise, si è trasformata subito in un confronto serrato a tutto campo: sono stato infatti sorpreso dalla preparazione, della vivacità e dallo sguardo lungo del mio interlocutore, pronto a ‘corredare’ le risposte con argomentazioni, informazioni e giudizi sferzanti su personaggi ed eventi che mi hanno fatto apprezzare una personalità rara per la capacità di integrare il profilo di amministratore competente con la profondità ed il rigore dell’analisi sulla Politica con cui interagire nella quotidianità degli impegni programmatici, delle scadenze, delle risposte ai mutevoli bisogni dei con-cittadini.

D.B. – La mia prima curiosità, caro Sindaco, è conoscere la ‘matrice socio-culturale’ della maggioranza con cui amministri, ormai da otto anni, il Comune.

R.M. – “Io sono espressione di una Lista Civica, aperta e pluralista nella quale mi sono candidato immettendovi i valori e le idee della mia dichiarata identità di socialista.
Sono orgoglioso di testimoniare che la mia squadra si è impegnata da subito in un grande lavoro sociale; a questo proposito mi corre l’obbligo di sottolineare il peculiare contributo della Vicesindaco Elisabetta Roetta che si è focalizzata su questioni rilevanti quali il Banco alimentare, l’equità nell’erogazione delle prestazioni con la rigorosa selezione dei cittadini realmente non abbienti (per esempio con la revisione dell’assegnazione degli alloggi ATER, non confermandolo agli inquilini privi dei necessari requisiti per l’accesso, ed ancora il piano per i trasporti pubblici. Una sottolineatura la voglio fare poi per il Progetto di integrazione degli immigrati perché con esso abbiamo dimostrato la correttezza e l’efficacia del modello di ‘accoglienza diffusa’”

D.B. – I fatti che mi stai illustrando e le ulteriori iniziative in cantiere sono per me non solo buone notizie, ma anche la conferma del carattere con-vincente del modello di welfare comunitario su cui stiamo operando nei Territori con l’Associazione PER (Popolari Europeisti Riformatori), e spero pertanto che ci siano in futuro occasioni di collaborazione. Ma veniamo ad una seconda curiosità: se la memoria non mi tradisce la vostra Giunta ha iniziato il suo cammino in salita, dovendo fare i conti con la ‘Tangentopoli delle Terme’.

R.M. – “Ricordi bene! Ci siamo trovati ad affrontare una questione morale il cui risvolto era rappresentato da 17 (diciasette!) milioni di euro di deficit nelle casse nel Comune. Bisogna sottolineare che abbiamo vinto le elezioni non tanto per una generica iniziativa di denuncia della precedente gestione bensì ‘incastrandone’ le responsabilità, individuando e dimostrando il percorso delle tangenti; purtroppo i danni della cattiva amministrazione, fatta di boutade, di clientelismo, di corruzione hanno lasciato tracce e costi duraturi per il nostro Comune, impegnato in un faticosa opera di rientro dal pagamento dei danni prodotti dalla Giunta Claudio”.

D.B. – Eppure Luca Claudio ha rappresentato per molti anni il leader incontrastato della ‘Comunità allargata Montegrotto & Abano Terme’! Come è potuto accadere? Mi vien da pensare che egli ha interpretato ed anticipato in modo paradigmatico la figura del populista.

R.M. – Assolutamente sì. Un populista non certo improvvisato, piuttosto un professionista, dotato di un’ intelligenza raffinata che, a suo dire, lui ha messo a disposizione del popolo, organizzando un sistema di corruttela sofisticatissimo per catturarne il consenso che gli è stato tributato a piene mani.

D.B. Il suo successo, però, ha rappresentato una telenovela che ha messo a nudo i limiti, se non l’assenza dei Partiti.

R.M. – Ti dirò di più: essa ha evidenziato che era venuto a mancare il presidio della Politica. Si tratta di una realtà con cui dobbiamo ancora misurarci, perché il rischio, anche nei casi – come il nostro – in cui la buona ed onesta amministrazione si è presa la rivincita, permane il rischio della mancanza di dibattito ed indirizzo strategico, creando i varchi per l’inserimento di visioni ed interessi parziali e corporativi che non sono certo funzionali al bene comune. E ciò richiede che al Sindaco competa un ruolo surrogatorio, che egli si debba far carico di scelte e decisioni che dovrebbero discendere dalla responsabilità collettiva dei cittadini rappresentati dai Partiti.

D.B. Mi sembra di capire che tu abbia le spalle abbastanza larghe per sopportare un tale peso, ma pensi a situazioni specifiche in cui le lobbies esercitano un potere esorbitante?

R.M. – Su tale problematica non ho difficoltà ad esplicitare il mio giudizio critico, peraltro già espresso in occasioni pubbliche e direttamente ai soggetti coinvolti: per esempio non ho condiviso le modalità con cui l’ Ascom Padova ha esercitato un peso eccessivo nel dibattito sulle scelte del Bacino Termale e sulle stesse elezioni nel Comune di Abano Terme.

D.B. – Beh, se è per questo, ti dò una notizia che aumenterà le tue riserve e preoccupazioni: a Padova sta circolando l’ipotesi che per l’ambìto ruolo di Presidente dell’Interporto (una delle Infrastrutture fondamentali dell’economia nordestina) sia in corsa un ‘bottegaro’ che, con tutto il rispetto per la prestigiosa Categoria dei Commercianti, non presenta alcun prerequisito di professionalità e di esperienza tecnico-manageriale necessari, bensì solo la presunzione e la manifestazione di un ‘appetito corporativo’. Ma, a proposito di competenze specialistiche, ritorno ad una mia terza curiosità sulla tua esperienza di Sindaco: come se l’è cavata il Comune di Montegrotto con la gestione dei Fondi Pnrr?

R.M. – Non ti nascondo che la struttura pubblica locale possiede una dotazione di risorse insufficienti rispetto alle sfide dei cambiamenti in corso, ma abbiamo affrontato la sfida dell’innovazione con una decisione temeraria, ma risultata vincente: la costruzione di uno ‘staff parallelo’ formato dalle figure dei Volontari Civici che hanno affiancato i nostri dirigenti pubblici, apportando un plus di competenze scientifiche e professionali gratuitamente, che ci hanno coadiuvato nella progettazione e presentazione di progetti, e consentito di portare a casa risorse importanti, come per il caso specifico del Teleriscaldamento per cui le expertises sulle comunità energetiche hanno fatto la differenza in positivo. Ma mi piace ricordare che l’introduzione del ruolo dei Volontari civici ha apportato benefici notevoli anche nella collaborazione gratuita per attività di servizio minori, come la tinteggiatura degli edifici od altro…

D.B. Ammetto che questa di cui mi stai parlando è una novità sorprendente e che ci introduce ad un altro capitolo della nostra conversazione: Pubblica Amministrazione, Multilevel governance, Riforme costituzionali. Ebbene, stiamo ri-entrando, ancora una volta, nel clima malmostoso del dibattito, anzi delle polemiche, sulle riforme costituzionali, che chiamano in causa anche la nostra Regione per la stretta correlazione tra l’obiettivo che sta a cuore alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e quello dell’Autonomia rivendicato con un’insistenza che sfiora la petulanza dal ‘nostro’ Presidente regionale Luca Zaia. Cosa ne pensi?

R.M. – Hai tempo sufficiente per ascoltarmi? Innanzitutto ritengo, per convinzione maturata sul campo, che nella struttura dello Stato debbano essere realizzate buone pratiche di innovazione organizzativa che semplifichino le procedure e rendano più tempestivo ed efficace l’esercizio della leadership politica, e tutto ciò può essere implementato senza l’esasperazione delle polemiche ideologiche sul Presidenzialismo. In quanto poi al regionalismo di marca leghista, mi limito a rimarcare un ricordo ed una valutazione critica:

  1. In occasione della ‘pagliacciata del referendum’ del 2017, io sono stato uno dei quattro sindaci che non sono andati a votare. Ti dico di più: nell’Assemblea regionale dei socialisti per discutere delle opzioni sul voto, la proposta del ‘Si critico’ presentato dall’allora Segretario regionale del Partito Democratico, Alessandro Bisato, fu sonoramente fischiata!
  2. Anche alla luce dell’esperienza diretta che sto maturando girando in lungo e largo in Europa per le iniziative dell’EHTTA mi rendo conto che l’Ente Regione è prevalentemente un centro di costo superfluo: nel macrosistema europeo è l’Italia ad essere diventata una Regione, ed è tempo che il nostro Paese promuova con forza l’iniziativa politica per arrivare celermente alla costituzione di un Esercito comune, all’adozione di una Fiscalità comune, alla scelta strategica di una Programmazione sanitaria comune, in un’Europa che acquisti una soggettività energica ed autentica per un mondo sempre più caratterizzato dalla competizione multipolare, altro che fantasie da localismo regionale superato.

D.B. – Con queste argomentazioni introduci una riflessione politico-culturale che chiama in causa l’elaborazione e l’iniziativa di Partiti, di cui – allo stato attuale – nella nostra realtà regionale si vedono scarse tracce. E questa considerazione mi induce a porti un interrogativo che coinvolge sia l’Associazione Socialista Liberale, di cui sei Presidente Veneto che il Giornale del Veneto, ovvero come promuovere una mobilitazione cognitiva ed una cittadinanza attiva finalizzate alla rigenerazione della cultura democratica riformista ed europeista.

R.M. – Per quanto mi riguarda personalmente, in qualità di Sindaco, sono innanzitutto sollecitato ad un lavoro quotidiano di informazione dei cittadini di cui verifico il disorientamento provocato dai giornali che non offrono notizie e documentazione circostanziate, da internet diventa una ‘fogna a cielo aperto’. Sul piano più strettamente politico debbo rilevare che in questi anni ho dato il mio contributo per salvaguardare la memoria e la rete organizzativa dei socialisti, partecipando ai confronti laddove si è trattato di decidere alleanze e programmi sia a livello locale che regionale. Solo per fare due esempi concreti: a Padova siamo stati i primi ad indicare in Sergio Giordani il candidato giusto per una sintesi unitaria vincente (senza che successivamente questo abbia prodotto un nostro coinvolgimento nella governance locale), mentre per quanto riguarda le ultime elezioni regionali dichiarammo la nostra contrarietà alla candidatura di Artuto Lorenzoni reputando che fosse preferibile puntare su una figura più credibile per l’aggregazione delle forze riformiste, ovvero Alessandro Bisato (ed avere ignorato le nostre osservazioni critiche ha comportato il ben noto insuccesso elettorale ed il ‘suicidio assistito’ del Segretario regionale del Pd. Relativamente infine alla situazione di incertezza e precarietà che caratterizza lo schieramento delle forze liberaldemocratiche e riformiste, come Delegazione veneta dell’Associazione socialista Liberale abbiamo avviato un percorso di confronto che ci ha portato ad incontrare il nuovo Segretario regionale di Azione, Carlo Pasqualetto, e ci stiamo preparando per partecipare da protagonisti alle prossime scadenze delle elezioni europee e del rinnovo di numerosi consigli comunali della Provincia di Padova.

D.B. Bene! Proprio alla luce di queste tue ultime affermazioni, ma anche alle analisi sviluppate nel corso di questo nostro proficuo confronto, ti propongo di dare continuità e profondità alla riflessione ed alle indicazioni operative emerse, organizzando insieme un seminario focalizzato sulla necessità di superare l’attuale stato di frammentazione delle forze liberaldemocratiche e riformiste e di promuovere il protagonismo di una nuova generazione di amministratori e leader locali, liberati dal retaggio delle divisioni e faziosità del passato oltre che dal fallimento del Progetto di Terzi Polo, e concentrati piuttosto a misurarsi con l’agenda fitta di questioni ed interrogativi emersi da questa conversazione.

Sito della Rassegna stampa quotidiana effettuata di buon mattino ed inviata ai cittadini dal Sindaco

Post scriptum

Come ho già annotato nella Presentazione dell’intervista, la vitalità e la sincerità del Sindaco di Montegrotto Terme mi hanno favorevolmente impressionato.

Ma l’incontro con Riccardo Mortandello hanno soprattutto confermato la giustezza dell’iniziativa avviata dal Giornale del Veneto in partnership con l’Associazione PER -Popolari Europeisti Riformatori, con al centro il recupero della memoria storica delle culture del civismo, del popolarismo e del socialismo liberale unitamente al monitoraggio delle esperienze e delle testimonianze dei rappresentanti delle Amministrazioni comunali e delle Associazioni sociali e culturali che sono protagonisti nei Territori di progettualità ed impegno concreti, indicando con il loro esempio modelli di leadership e di costruzione di aggregazioni e micro-poli unitari di riformismo.
E per dare un seguito a questa incoraggiante constatazione, stiamo mettendo in cantiere un Forum su: ‘Socialismo, Popolarismo, Azionismo: la sintesi politica unitaria che è finora mancata all’Italia’.

Ne daremo tempestivamente notizia su queste pagine.

Una idea in più è un esercizio di libertà.