Lettera aperta ai Presidenti di Italia Viva e Azione
Cari Matteo e Carlo, il primo pensiero che intendiamo rivolgervi con questa lettera è: grazie e coraggio!
Grazie perché nella malmostosa situazione seguita al draghicidioavete avuto la temperanza e l’avvedutezza di intraprendere un sentiero unitario difficile, ma ineludibile per indicare al Paese la via stretta della responsabilità e della rinascita repubblicana.
Coraggio perché ora, delineatosi lo scenario politico-parlamentare verosimile e regressivo di un bipolarismo rissoso e sterile, vi compete di promuovere immediatamente l’inedito, autentico e radicato Polo Liberaldemocratico Riformista a cui guardano con attesa e speranza i milioni di cittadini, famiglie ed imprese che hanno sostenuto la ‘rivoluzione civile’ nella breve stagione del Governo di Mario Draghi.
Ci corre però l’obbligo di segnalarvi da subito che il popolo silente, operoso e virtuoso, non attende di fuoriuscire dall’astensionismo o dalle sofferte appartenenze partitiche attuali, per intrupparsi negli angusti spazi politico-culturali generati dalla contesa di due piccoli partiti che, seppure diffusi e vitali, allo stato attuale costituiscono dei luoghi dignitosi, ma non sufficientemente attrattivi.
E tanto meno è disponibile a rifluire in una palude che atrofizzi l’entusiasmo e la generosità latenti di una vastissima platea di militanti ed elettori, con le lentezze, i tatticismi e la verbosità di gruppi dirigenti che inconsapevolmente stanno riesumando i triti riti della corsa al tesseramento delle due formazioni ‘fondatrici’ Azione e Italia Viva, rischiando di riproporre uno schema vecchio e deleterio: la conta delle tessere, l’attribuzione delle quote, dei delegati, degli eletti negli organismi e la riproposizione di correnti prive di pensiero.
In questo modo si rallenta ed ostacola la nascita di un nuovo Soggetto politico, geneticamente pluralista (federale e multilivello), ovvero orgogliosamente connotato dalla convivenza di visioni convergenti sul programma fondamentale e che trova la sintesi, anche di posizioni diverse, attraverso la direzione esercitata dai ruoli interni e dalle cariche contendibili.
Esiste un patrimonio straordinario di civismo e di valori a cui attingere e di domande a cui rispondere: memorie storiche della cultura riformista da ricomporre , testimonianze generose per i diritti civili, l’universo giovanile vitale alla ricerca di un futuro incoraggiante e condiviso, sofferenze sociali e fratture territoriali da sanare.
Tutto ciò esige hic e nunc di rappresentare la costituency ed inverare il progetto e la strategia di un Partito Liberaldemocratico che li ‘mette a terra’, li implementa, li fa diventare comportamenti pratici e verificabili con cui legittimare la propria azione, alimentare la cittadinanza attiva e cercare il consenso.
Nei nostri territori e nelle nostre esperienze professionali ed imprenditoriali ri-conoscosciamo i testimonial e gli ‘apostoli’ diuna vastissima platea di cittadini che vivono e praticano i valori liberaldemocratici e sono in grado di immaginare e dare la loro fiducia ad un soggetto-partito originato da una visione e da un modello organizzativo che innovi le esperienze storiche finora conosciute.
Ad essi va rivolta l’iniziativa e la proposta aggregativa, realistica e lungimirante, di Azione ed Italia Viva, attraverso la costituzione di una Associazione o Comitato di Fondazione per la sottoscrizione di un manifesto-appello unitario che attraverso una mobilitazione culturale punti a raccogliere le molte migliaia di adesioni che costituiranno la base organizzativa su cui innestare la campagna di iscrizione al Partito non appena costituito.
L’Associazione/Comitato di Fondazione potrebbe chiamarsi APRE acronimo di Associazione per RenewEurope.
Ci deve essere molto chiaro ed evidente che nelle menti dei cittadini e nel mercato elettorale che rifiutano la prospettiva politica rappresentata dalla Destra ed annunciata dalla nuova leadership del Pd, non è messa in conto l’ipotesi per un processo di unificazione di ed Azione e Italia Viva intesa come approdo negoziato di procedure burocratiche e nomenclature predeterminate.
Per parte nostra non ci atteggiamo ad osservatori di una situazione che, per una molteplicità di ragioni ed informazioni, consideriamo pericolosa e rischiosa, bensì siamo impegnati nella elaborazione di una progettualità che focalizza sia i contenuti del manifesto programmatico che, in particolare, le caratteristiche strutturali, organizzative e gestionali di un Partito che diventi il protagonista decisivo dell’alternativa da proporre all’intero Paese.
In virtù di tale impostazione riteniamo necessario avviare dasubito nei nostri territori la sperimentazione della ‘mobilitazione cognitivo-associativa’ allo scopo di sostenere e fertilizzare il processo unitario di costruzione del nuovo Partito avviato tempestivamente dagli organismi dirigenti nazionali.
Mario Rodriguez – iscritto Italia Viva, Milano
Carlo Rubini – Direttore di Luminosi Giorni, Venezia
Dino Bertocco – iscritto Azione, web editor de il Giornale del Veneto, Padova
Italia Activa: sottoscrivi la lettera