Introduzione al Forum “Civismo Popolarismo Sussidiarietà” del 24 giugno a Padova


Buongiorno ed un grazie sincero a tutti voi ed alle persone che hanno reso possibile l’organizzazione di questo Forum, un evento che vogliamo costituisca uno spartiacque nella vita sociale, culturale, scientifica, economica e pertanto anche politica della nostra Comunità regionale.

Negli ultimi anni, ed in particolare dal tempo dei proclami indipendentisti e della celebrazione del referendum farlocco, delle peregrinazioni in Catalogna ed in Crimea, abbiamo lottato con tutte le nostre forze contro la corrente della demagogia, dell’illusionismo, dell’ignavia, che hanno trascinato il Veneto nella risacca della propaganda inconcludente e nella china dell’irrilevanza e del declino.

Ci siamo avvalsi di un giornaletto online per ospitare e divulgare la riflessività e le opere di quanti non hanno mai smesso di pensare, studiare, osservare criticamente e testimoniare con la laboriosità, la buona amministrazione, l’imprenditorialità, la creatività, la cultura e la generosità, che esistevano e persistono la consapevolezza critica e le forze per riconnettere sentimentalmente, razionalmente e programmaticamente una Regione diventata purtroppo una realtà artificiosa, dentro la bolla dei follower e con un Ente svuotato di funzioni istituzionali, trasformato in una cassa di risonanza delle pensate di un PRM che si ostina a dichiararsi ‘Amministratore di condominio’ in un contesto nel quale sarebbe invece fondamentale poter contare su una leadership dotata della volontà e della capacità di incidere sulle scelte strategiche in gestazione a livello nazionale ed europeo, operando con un gioco di squadra interistituzionale e cooperativo ed alquale i cittadini non assistano dagli spalti di Facebook e di Instagram bensì attraverso gli strumenti e le procedure della partecipazione democratica.

Stamattina vogliamo dimostrare che i contenuti programmatici ed i protagonisti per una governance alternativa all’attuale mediocre stato di cose esistono, sono una realtà viva, attiva!

Per parte mia sarò breve per essere franco e franco per essere breve.

Vi leggerò una sintesi (che trovate sulle chat di Whatsapp) della relazione pubblicata integralmente sul Giornale del Veneto, perché voglio evitare divagazioni e fraintendimenti.

Sono già sufficientemente ingombranti i documenti, i testi ed i link che vi sono stati somministrati in preparazione del Forum e che in ogni caso trovate in rete, come da scheda inserita in cartella.

Parto dal titolo del Forum: esso dice già tutto perché è la composizione ed associazione in successione di tre concetti basici che rappresentano le colonne portanti della Democrazia italiana: fragile di uno statalismo espanso ma non efficiente, di una dialettica democratica logorata dalla faziosità, ma innervata dal civismo, di un’economia appesantita da monopoli innaturali, rendite e conflitti di interesse, ma vitalizzata dall’energia popolare della diffusa imprenditorialità, di Istituzioni intricate e sovrapposte, ma dinamicizzate dal protagonismo sussidiario di enti territoriali responsabilizzati dal mandato ravvicinato dei cittadini e dall’associazionismo diffuso e virtuoso, orientato alla presa in carico diretta delle domande sociali inevase da un welfare corporativizzato e disattento alle fragilità sociali in sofferenza.

Il sottotitolo dice poi della nostra ostinata volontà di prendere molto sul serio l’esercizio di memoria del nostro passato condensato schematicamente nella Repubblica costituzionale dei Partiti che nell’ultimo trentennio è stata sfigurata da una corsa inconsulta a sradicare il Paese dalle proprie fondamenta politico-culturali-valoriali, con l’emergere di una smemoratezza e di una superficialità sconcertanti, che hanno oscurato la mappa del futuro perché lo sguardo dei nuovi protagonisti politici, anziché sollevarsi s’è inchinato fino a terra, incollato ad un presentismo rattrappito, così impoverito da non consentirci oggi alcun riconoscimento di scelte coraggiose misurabili come passi in avanti realizzati, consegnandoci l’immagine statica di un’era glaciale, come l’ha definita Francesco Cundari ovvero di un Paese i cui tratti fondamentali di debolezze e criticità strutturali sono rimasti inalterati quando non sono peggiorati.

Abbiamo ben presente la gamma vasta di questioni e complicanze derivate dai cambiamenti epocali intervenuti nello scenario globale: ne abbiamo scritto e dato conto per chi se ne voglia documentare, in libri, testi ed un numero notevole di articoli focalizzati su temi, dilemmi e protagonisti contemporanei.

Ma l’incontro odierno si pone un compito più delimitato, identificando innanzitutto il contesto territoriale regionale dal quale vogliamo muovere, partendo dalla considerazione basica maturata nell’ultimo lustro: dall’osservatorio veneto abbiamo riscontrato il susseguirsi di tentativi e sussulti destinati al fallimento perché connotati da superficialità, narcisismi, accelerazioni e tatticismi, tutte fenomenologie socio-politiche nelle quali hanno finito per prevalere il linguaggio e le pratiche populiste che hanno soppiantato i parziali e generosi tentativi riformisti avviati dai Governi Renzi e Draghi.

Siamo tra coloro che hanno conosciuto, indagato e vissuto le speranze ed i tradimenti che hanno attraversato gli elettorati, talvolta intrecciati e sovrapposti tra di loro, di Lega veneta, Forza Italia, Partito Democratico e nell’ultima stagione politica Terzo Polo, con il manifestarsi di insufficienze e ritrosie generate proprio dalle letture affrettate della crisi strutturale del Paese e dall’incompetenza nell’affrontarla con il coraggio richiesto dalla gravità ed ineludibilità delle sfide del tempo presente.

Ne siamo stati scossi anche personalmente, oltretutto amareggiati dalla constatazione che gli interessi vitali del nostro Sistema socioeconomico regionale, orientato da una visione sviluppista ed antiassistenzialistica, sono stati progressivamente oscurati e minati, rendendo ancor più improbo il compito dei ceti professionali ed imprenditoriali impegnati strenuamente nei processi di innovazione per reggere la competizione globale in corso.

Il nostro non era e non vuole essere la manifestazione di un pregiudizio politico, ma espressione sincera della consapevolezza, anzi della vera e propria preoccupazione per un futuro negativo segnato se persiste il vuoto di elaborazione e di progettualità causato da una subcultura arruffona che ha preteso di affermarsi e farsi dominante cancellando la memoria della classe dirigente veneta che ha costruito le fondamenta del Paese e dell’Ente Regione e si è rifugiato in una bolla mediatica che ha progressivamente trascinato la maggioranza al Governo del Veneto ad estraniarsi da una realtà progressivamente sfuggente sia alla presunzione che alla demagogia dimostrata da una governance abulica ed impotente.

Di fronte a questo quadro del tutto insoddisfacente e per molti versi desolante, le domande che ci siamo venuti ponendo nel corso del tempo e ci poniamo oggi si riassumono in un interrogativo: come si è potuti arrivare a tutto ciò, ed a seguire, si può ridurre il tutto al fenomeno della zaiazione?

La risposta l’abbiamo trovata subito e senza tentennamenti: ai cittadini ed elettori veneti non sono state finora offerte analisi, proposte programmatiche e testimonianze in grado di convincerli che era giunto il momento di scuotersi dal torpore e dalla rassegnazione e mettersi in gioco per promuovere una nuova classe dirigente a cui affidare il compito di un’accelerazione, intensificazione, responsabilizzazione diffusa nella gestione della cosa pubblica, nella condivisione delle scelte emergenziali e salvaguardia dei beni comuni.

Con questo Forum odierno ci proponiamo quindi di cambiare paradigmi culturali, strumenti organizzativi, format di comunicazione e partecipazione politica, finalizzandoli a riattivare una cittadinanza attiva, informata, consapevole e partecipe, in grado di rigenerare la rappresentanza nel segno dei valori del popolarismo, del pragmatismo e della sussidiarietà, fortemente radicati nella storia veneta, traducendoli ed innervandoli nella visione di un liberalismo fortemente inclusivo, ispirato ed orientato alla crescita intesa come leva fondamentale per remunerare l’impegno personale e perseguire gli obiettivi dell’uguaglianza e della giustizia sociale.

Saremo quindi feroci e determinati nel lavorare con generosità, gratuità e con amore per la nostra terra, il nostro Paese e l’Europa, seguendo alcuni principi fondamentali ed attuando un circostanziato programma di ricerche e di iniziative che trovate illustrate nella relazione integrale pubblicata sul giornale del Veneto.

Le iniziative e le attività di ricerca in cantiere per l’intero autunno, descrivono un lavoro enorme che comporta la mobilitazione cognitiva di un esteso numero di Professionisti, Imprenditori, Docenti, Ricercatori, Animatori culturali, Militanti sociali e politici, Amministratori locali, che saranno essere coinvolti con strumenti e metodologie operative innovativi e particolarmente efficaci sia per quanto attiene la qualità di analisi e di indagini che per quanto riguarda in modo peculiare l’esigenza di raggiungere un vasto pubblico attraverso l’informazione e la comunicazione con la realizzazione di format che attingono alle esperienze peculiari di Ted (Tecnology, Entertainment and Design) e della divulgazione scientifica.

Il nostro approccio peculiare si farà ispirare sia dalla pedagogia popolare di Barbiana che dalla didattica specialisticabocconiana’, con un’attività di bridging finalizzata alla generazione di conoscenze per la diffusione delle competenze, per il diritto aletico alla verità, per contrastare la disinformazione e le fake propalate dagli officianti nostrani del Mago Otelma di Palazzo Balbi.

Inoltre sottolineiamo che sarà nostra cura particolare attingere a piene mani dalla moderna cultura d’impresa e manageriale per introdurre nella pratica sociale, amministrativa e politica modelli organizzativi e di leadership improntati all’efficienza, alla trasparenza dei processi decisionali, alla ‘orizzontalizzazione’ delle responsabilità, alla condivisione delle scelte strategiche.

Ed in coerenza con tale approccio didattico adotteremo il dialogo intergenerazionale come metodo e fattore strategico di valorizzazione di tutte le risorse umane che entreranno nei processi partecipativi attivati con le nostre iniziative.

Con noi viene archiviata la concezione della rottamazione: l’intelligenza fluida e quella cristallizzata sono componenti diverse entrambe arricchenti di un processo generativo di conoscenza ed innovazione nel quale interagiscono creatività e saggezza, impulso alla destrutturazione e consapevolezza orientata all’implementazione, avendo ben presenti i rischi concomitanti della superficialità e dell’ottusità, atteggiamenti e vizi ben distribuiti tra giovani ed anziani.

In conclusione, per brevità ed in tutta sincerità vi posso assicurare che siamo preparati ed attrezzati per affrontare la rivoluzione politico-culturale che vi ho sommariamente annunciato.

E non si tratta solo della ricchezza e varietà di strumenti messi a punto e collaudati in questi anni di attraversamento di speranze e delusioni.

La risorsa abbondante e decisiva che abbiamo accumulato è costituita dalla passione civile addestrata a fronteggiare ed attraversare molteplici terreni insidiosi:

  • l’analfabetismo funzionale e la disinformazione sistematica che hanno contaminato le falde dello spazio pubblico regionale;
  • la disillusione e l’astensionismo che si sono radicati in una cittadinanza rassegnata a subire il declino della funzione della rappresentanza, sia associativo-professionale che politica.

Sappiamo infatti di poter contare su un patrimonio inestimabile di sensibilità e competenze specialistiche attraverso la connessione sentimentale e culturale di un’estesaplatea di amici, colleghi, semplici cittadini che si sono dichiarati interessati e disponibili ad essere parte del progetto che decolla oggi e che vedrà nel prossimo autunno il dispiegarsi di fatti e di eventi destinati ad incidere profondamente nell’agenda politica locale, regionale e nazionale.

Versione integrale:

https://ilgiornaledelveneto.it/civismo-popolarismo-sussidiarieta-forum-24-giugno-2023/