I brindisi fuori luogo di Coalizione per aver costretto alla resa Sindaco e alleati

(L’Osservatore veneto)


Arturo Lorenzoni, uscito di scena, Sergio Giordani rimastovi indebolito e, alle spalle dei due, un Massimo Bettin ‘pensieroso’

Sicuri che si tratti di un successo da festeggiare ?


La partenza verso i lidi veneziani di Arturo Lorenzoni, vittima consenziente, gratificata con il tradizionale promoveatur ut amoveatur, doveva essere sembrata una condizione necessaria per rimettere la guida dell’Amministrazione nelle salde mani di Sergio Giordani.

L’operazione, per i manovrieri strateghi di Palazzo Moroni, avrebbe dovuto riposizionare Coalizione civica, indebolita da un crescente numero di abbandoni e sempre più divisa fra gli eredi di Rifondazione comunista, il coriaceo nucleo dei Centri sociali e Legambiente, e affermare un più marcato ruolo politico del Partito Democratico a supporto del Sindaco, anche in virtù di una solida base elettorale e di una altrettanto solida tradizione e credibilità amministrativa.

Il diavolo però fa le pentole ma non i coperchi.

Inaspettatamente, complice la fragilità strategica dei rappresentanti del Pd (impegnati ad aprire bar e osservare cantieri), l’evanescenza della lista del Sindaco (priva di guida politica e animata da troppe ambizioni personali), Coalizione civica, complice la competizione scatenata fra le tante anime che la compongono, contrariamente alle previsioni si sta rivelando il king maker delle scelte più importanti, con il Sindaco costretto ripetutamente a piegarsi per tenere unita la coalizione.

Ultimi, in ordine di tempo, i casi della Prandina e dell’Inceneritore, in cui il sindaco, che sulla Prandina si era sempre dichiarato per una salomonica soluzione, metà parco e metà parcheggio, è stato costretto a digerire il Parco imposto a Boeri da Legambiente, mentre sull’Inceneritore è stato costretto ad un pubblico quanto ininfluente No, a dispetto del via libera dato ai vertici di Hera solo un anno fa.

E il Pd? Rimasto protagonista muto per non turbare i partner di Coalizione, ha finito per balbettare parole vuote smentendo così il voto favorevole alla quarta linea espresso in Comitato esecutivo ed in Consiglio di amministrazione dal suo rappresentante Alessandro Melcarne.

Per l’esigente elettorato del Centro-sinistra una pagina non certo esaltante in vista delle elezioni di primavera.

Non sembra apparire una strategia vincente mostrare il Sindaco sempre di più platealmente schiacciato e risucchiato dalla sua ala estrema, né indebolirlo su quello che fino ad oggi è apparso il suo punto di forza, quell’andare d’accordo con tutti, che rischia di trasformarsi in un andare d’accordo sulle posizioni altrui.

E in una competizione in cui mancherà il nemico sceso da Cittadella, contro cui chiamare a raccolta, e dall’altra parte vi sarà un “amico” imprenditore, come l’ha chiamato Giordani, non sarà facile giustificare questo spostamento.

I brindisi di Coalizione e dell’Assessore Chiara Gallani per i successi ottenuti con la resa degli alleati, meriterebbero ben altre cause, più tempestive nell’ambito del processo progettuale e decisionale aziendale del socio (Gruppo Hera) e meditate per i loro esiti finali effettivi.

L’Osservatore veneto