Passeggiare con la mascherina anche all’aperto nelle colline del Prosecco

di Gianluigi Salvador

Il Covid-19 ci ha sicuramente ‘addestrati’ alla prudenza e, nonostante la liberalizzazione decisa dalla Regione veneta, suggeriamo di continuare ad indossare la mascherina anche in ‘certi’ luoghi all’aperto…

Rispetto a quanto appariva nei protocolli degli anni precedenti, quest’anno il  Protocollo viticolo DOCG prosecco 2020  che disciplina la difesa integrata volontaria presenta una novità:  l’elenco dei 173 prodotti fitosanitari di sintesi autorizzati  per la lotta integrata, selezionati secondo  i diversi livelli di rischio, viene  accostato a quello, quasi altrettanto lungo, di 160 prodotti fitosanitari autorizzati per l’agricoltura biologica.

All’inizio del Protocollo DOCG prosecco appare il facsimile del cartello che tutti i viticoltori, convenzionali o biologici, dovrebbero collocare ai bordi del loro vigneto, per informare residenti e turisti del rischio che corrono nell’area del vigneto per 48 ore dal trattamento.

Purtroppo, contrariamente a quanto prevedeva il cartello di segnalazione trattamento pesticidi delle Linee Guida regionali n.1082/2019 – allegato “A”, la Tabella del protocollo 2020  DOCG prosecco NON richiede il nome delle “sostanze attive utilizzate e la finalità del trattamento”,  ma si limita a uno sbrigativo “divieto di transito nell’area” per 48 ore dalla data segnata (vedi l’immagine)

Molto ambigua risulta la precisazione dell’allora Presidente della DOCG prosecco Innocente Nardi il quale nell’aprile 2020 dichiarava che “da questa vendemmia compariranno in modo sistematico i cartelli dei trattamenti realizzati, per consigliare alla popolazione di stare lontana dalla zona per almeno 48 ore” .

Quali trattamenti se nella tabella non è prevista la comunicazione della sostanza attiva utilizzata?

Quanto al ‘modo sistematico’ abbiamo notato che nella nostra zona DOCG UNESCO nessun cartello è ancora comparso, nonostante da più di un mese vengano effettuati trattamenti della cui pericolosità nulla possiamo sapere, ma, che nel caso dell’agricoltura convenzionale, possiamo immaginare.

Contro la peronospora nel 6° bollettino agronomico del 24.04.2020, il Gruppo tecnico Condifesa – Consorzio tutela Conegliano-Valdobbiadene  per la lotta integrata consiglia  fungicidi che contengono il principio attivo METIRAM, il quale presenta parecchi elementi di rischio.

Sappiamo anche che questi pesticidi, nebulizzati,  inevitabilmente, anche con vento debole, si spandono nell’aria per centinaia di metri.

Ai problemi di sempre quest’anno si aggiungono le patologie respiratorie provocate dal COVID-19, patologie che potrebbero essere acuite dal pulviscolo delle nebulizzazioni chimiche agricole: vedi  documento 1 e documento 2.

Riteniamo giustificate le nostre preoccupazioni riguardo alla quantità dei pesticidi utilizzati, anche se  il Presidente regionale Luca Zaia ha affermato: “ spiace che ci sia ancora chi sostiene che quelli del prosecco sono inquinatori” infatti ”l’impiego di sostanze chimiche nell’area Prosecco DOCG è di molto inferiore a quello che si registra nella stessa fascia climatica”.

Purtroppo per lui, e per tutti noi,  i dati ufficiali parlano un’altra lingua.

Il Rapporto ARPAV FAS 2018, uscito alla fine del 2019  mostra  un aumento del consumo di pesticidi nella Provincia di Treviso di +18% (in media nella Regione Veneto è stato di  + 10%).

Inoltre  il Veneto conferma negli ultimi anni, tra le regioni italiane,  il record nazionale di distribuzione di pesticidi per ettaro coltivato che mantiene anche se parametrizzato per kmq (dati ISTAT). 

L’emergenza da Coronavirus ci sta concedendo una tregua, ma in molti territori interessati dall’uso di pesticidi, non bisogna abbassare la guardia … e neanche la mascherina!

Gianluigi Salvador