Fiera e Interporto di Padova, questione di curriculum

L’Osservatore veneto

In perfetta sintonia con l’aria nuova portata da Mario Draghi, che a Roma ha chiamato attorno a sé solo figure di alto profilo e dalle riconosciute competenze, anche a Padova Sergio Giordani e Antonio Santocono (con il prezioso supporto e pungolo di Patrizio Bertin, reduce dall’ultima fatica letteraria), stanno in questi giorni completando il mosaico delle figure dall’indiscusso curriculum da candidare alla guida di alcuni fra gli Enti e le Aziende pubbliche più importanti del territorio padovano.

Così come il Presidente del Consiglio anche i nostri leader locali hanno fatto dei titoli e della expertise specifica gli unici indiscutibili criteri con cui procedere alle nomine.

E non poteva che essere così per l’attribuzione degli incarichi in una città con una delle più antiche e prestigiose università del mondo, attenta a giudicare più il merito della consorteria di appartenenza.

Così per la gestione della Fiera sarà chiamato Nicola Rossi in passato moralisticamente considerato in conflitto d’interessi dai paladini della legalità (in quanto ultradecennale Presidente Confesercenti e organizzatore di manifestazioni fieristiche), e oggi finalmente pronto ad assumere il difficile compito di guidare l’Ente a ritrovare un’anima dopo questo triennio che ha visto crescere, assieme ai tanti debiti, lo spezzatino degli spazi.

A lui spetterà la responsabilità di dare un senso all’intricato complesso di funzioni sovrappostesi nel tempo: capannoni destinati indifferentemente al Competence center e ad Aule universitarie, al Centro congressi e alla più recente opzione di ZED per una Cittadella della musica pop, che stanno trasformando la Fiera in altro da sé, che si potrebbe chiamare la ‘Campionaria degli intenti’!

Ma la partita più importante si gioca sul timoniere di un’infrastruttura che ha assunto negli ultimi anni un rilievo ed un’importanza fondamentali per la città.

Per l’Interporto, considerato l’imponente indebitamento e la complessità di funzioni connesse alla visione strategica dell’innovazione logistica per la mobilità delle merci, i vertici di Comune e Provincia stanno pensando per la Presidenza ad una solida e imponente figura come quella di Franco Pasqualetti.

Essa presenta una caratteristica peculiare: pur non uscendo dalle aule universitarie – come il più autorevole predecessore Mario Volpato – , può vantare un curriculum meritocratico in materia di commercio con un’esperienza collaudata in piazze e mercati settimanalmente praticati.

Per il candidato in lizza non ci sono concorrenti che più di lui conoscano i più importanti mercati rionali del padovano e dell’intero Veneto, occasioni di esperienza ed orientamento per le future scelte che dovrà fare.

Ma soprattutto di lui, fra i titoli più significativi si possono annoverare le innumerevoli performance nel corso di manifestazioni al fianco del Presidente di Ascom.

Non ne va dimenticata infine la frequentazione assidua di stoffe e tessuti (ben documentata nel curriculum depositato presso la Camera di commercio) e ciò costituisce una predisposizione a misurarsi con le inedite sfide del traffico dei prodotti presentate dalla ‘via della seta’ necessariamente aperta con la Cina.

Non c’è che dire, Padova con queste nomine si conferma una prestigiosa Capitale del commercio (delle nomine appunto), con i giornali, da sempre pronti a fare le pulci sui curriculum, stranamente acquattati e silenti.

L’Osservatore veneto